La Bellezza della Natura
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Il Kenya per i turisti è la quintessenza dell'Africa, spazi sconfinati di savana dove il tono rosso della terra si contrappone all'intenso blu del cielo. In questi luoghi è ancora possibile vedere grandi e possenti animali vivere liberi, per tale motivo i safari sono una delle maggiori attrattive turistiche.
Il Safari è un'escursione "obbligatoria" per chi visita il Kenya, basti immaginare la migrazione degli animali selvaggi in Masai Mara, uno dei più impressionanti fenomeni del regno animale. La natura in questa nazione è ancora padrona non solo delle pianure, ma anche dei terreni paludosi, dove si trovano coccodrilli e ippopotami, ed i laghi della Rift Valley accolgono non solo numerose varietà di pesci, ma anche grandi stormi di fenicotteri rosa, che qui di fermano per sfamarsi.
Tuttavia è uno sbaglio pensare che il Kenya sia solo un grande parco per emozionanti safari, questi luoghi sono stati la "culla della cività", infatti nel 1920 presso il sito di Hyrax Hill, sono stati rinvenuti dei resti di ominidi, vicino al Lago Nakaru, e sono risultati i più antichi mai ritrovati. Questi reperti, tornati alla luce grazie al lavoro dell'antropolo e archeologo Louis Leakey, possono essere osservati, insieme a molte altre reliquie, anche della storia del paesaggio, al Museo Nazionale del Kenya sito a Nairobi.
Le Rovine Gedi compongono un altro sito archeologico spettacolare, dove è possibile osservare i resti delle abitazioni di un enigmatico popolo, del quale non vi sono altri resti documentati, in nessuna parte del mondo.
Malindi porta ancora oggi gli evidenti segni dell'influenza portoghese, i quali hanno colonizzato il paese per ben due secoli, mentre l'influsso britannico viene ben ricordato soprattutto per il vergognoso commercio di schiavi.
Le grandi città del Kenya, come Nairobi, possono essere molto interessanti, ma qui il progresso si scontra con la povertà, e la criminalità che ne consegue danno vita a luoghi dove per i turisti è meglio non sostare.
Ma è sufficiente uscire dalla città per ritrovare spazi incontaminati, gente semplice ed ospitale che parla più facilmente lo Swahili che dell'Inglese, l'altra lingua ufficiale del Kenya. Lo Swahili viene parlato in tutte le nazioni che si trovano nell'Africa orientale, ma anche in alcune parti dell'entroterra del continente.
Il clima varia molto da una zona all'altra del grande Kenya, molto caldo e umido sulla costa, piacevole nella Rift Valley e mite e asciutto nelle brughiere aride e nelle regioni semi desertiche dove la temperatura varia da 40°C di giorno a 20°C di notte. In Kenya vi sono due distinte stagioni delle piogge: le grandi piogge (da marzo a maggio) e piccole piogge (da ottobre a dicembre).
L'economia è basata principalmente sull'agricoltura dove lavora quasi 70% della popolazione. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il settore industriale e turistico, oggi in Kenya si trovano ottime strutture ricettive, Hotel, Rsort e Grandi Villaggi Turistici All-Inclusive, facendo si che vi siano Città note soprattutto per la propria vocazione turistico ricettiva come Malindi, situata sulla costa dell'Oceano Indiano .
L'agricoltura è classificata sostanzialmente in due tipologie: industriale (coloniale) con grandi piantagioni di caffè, tè, cottone, canna da zucchero, patate, tabacco, grano, arachidi e sesamo; e l'agricoltura indigena (praticamente di sussistenza personale e familiare) basata su culture di mais, manioca, fagioli, sorgo e frutta.
Anche l'allevamento del bestiame è praticato e suddiviso sugli stessi criteri: la produzione di carne, latte, prodotti lattiero-caseari, cuoio e lana si trova nelle aziende coloniali, mentre gli indigeni allevano gli animali per la loro sussistenza. L'allevamento del bestiame è molto rilevante per le Tribù nomadi del Kenya, che considerano i loro bovini dalle grandi corna i loro beni più preziosi.
Il settore industriale è basato sulle industrie alimentari, bevande, tabacco, prodotti chimici, derivati del petrolio, metalli, tessili, cuoio, gomma, materiali da costruzione (cemento, argilla, vetro), l'assemblaggio di veicoli a motore e prodotti farmaceutici.
Poich&egrav; le risorse energetiche del Kenya sono molto scarse, gran parte dell'energia è importata. La fonte principale per la generazione dell'energia sono le centrali idroelettriche, ma sono ancora diversi gli a carbone ed idrocarburi (circa il 10%), per questo motivo il Kenya importa molto petrolio da Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. I principali impianti idroelettrici si trovano lungo il corso del fiume Tana (grazie alla diga Kindaruma) e nella gola del fiume Turkwel, nel Lago Turkana. Tuttavia, l'energia idroelettrica è ancora scarsa e talvolta incostante, ciò costituisce uno dei principali ostacoli allo sviluppo della produzione industriale.
L'industria mineraria è rappresentata dalla estrazione della fluorite a nord di Nairobi, di soda e sale dai depositi naturali del Lago Magadi, oro a Kakamega, piombo e argento a Kinangoni.
Il settore turistico è in grande espansione e sta diventato sempre più importante in Kenya. Il Turismo è per l'economia del Kenya ormai pesa più delle esportazioni di Caffè e Tè. Il Kenya ogni anno riceve milioni di turisti. Attualmente le strutture ricettive, Hotels, Resorts, Safari Village e Villaggi Turistici hanno raggiunto una capacità ricettiva pari a 9 Milioni di posti letto annui.